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Merli indiani consigli e curiosità
Il merlo indiano è un uccello che si nutre principalmente di frutta e verdura, ma gradisce anche piccole prede, come insetti e gamberetti. Può nutrirsi pure di qualche seme, che però non riesce a sgusciare e quindi viene ingerito intero. Mentre frutta e verdura, anche se di grosse dimensioni, vengono spezzate con vigorosi colpi del becco.
Essendo il merlo indiano un uccello onnivoro, ci sono diversi mangimi che gli si possono dare, con diversa composizione: con più o meno frutta, con o senza insetti; dall’aspetto di un pastoncino, oppure in granuli. Unica avvertenza, il contenuto di ferro in questi mangimi è bene che sia inferiore a 150 ppm, perché i merli indiani hanno una particolare fisiologia che favorisce l’accumulo di ferro nel fegato, che può essere molto nocivo se in eccesso.
FRUTTA, VERDURA, INSETTI
In aggiunta al mangime, per variare la dieta, si consiglia di somministrare ogni tanto della frutta e verdura, fresche, ben lavate ed asciugate, mai fredde. Tra la frutta preferita dal merlo indiano vi è la mela, la pera, le ciliegie, le fragole; ma anche frutta tropicale, come la banana e la papaya. Meglio evitare gli agrumi, ché l’alto contenuto di vitamina C favorisce l’assorbimento del ferro. Altri alimenti da somministrare al merlo indiano possono essere le uova di formica e le tarme della farina, entrambi reperibili nei negozi per animali da compagnia.
MOLTI NOMI
Il nome merlo indiano deriva dal fatto che questo volatile assomiglia al merlo europeo (piumaggio nero e becco giallo) e che l’India è una delle principali zone da cui proviene. E infatti, un altro nome con cui è conosciuto questo animale è maina (in inglese myna, mynah), che è una parola hindi, lingua parlata in quell’area dell’India. Gracula religiosa è invece il suo nome scientifico, che sembra derivi dal fatto che le popolazioni indiane insegnassero ai merli indiani tenuti in cattività a ripetere orazioni agli dei.
OTTIMO PARLATORE
Il motivo per cui il merlo indiano si è diffuso è la sua notevole abilità di imitare i suoni dell’ambiente in cui vive. In natura imita i rumori della giungla e i versi degli uccelli; mentre in ambiente domestico, ripete i suoni e la voce umana. Questa sua caratteristica è il motivo del suo successo come animale da compagnia. La capacità dei merli indiani di riprodurre i suoni è dovuta al particolare sviluppo dell’organo vocale (la siringe) oltre che alla sua discreta intelligenza. Ma nonostante queste sue attitudini naturali, non tutti i merli indiani sono bravi imitatori: c’è bisogno di un po’ di talento e di voglia di riprodurli. Per stimolare il merlo a ripetere le parole udite è importante trascorrere del tempo parlando e interagendo con lui. Inoltre per imparare a parlare è meglio che sia da solo e non in compagnia di altri suoi simili, che ostacolerebbero la formazione di un buon legame con le persone.
C’È CHI PARLA E C’È CHI CANTA
I suoni emessi dagli uccelli sono prodotti dalla siringe, un organo specifico degli uccelli, che corrisponde alla nostra laringe. È posto alla biforcazione della trachea e permette di modulare i suoni emessi dal passaggio dell’aria. Quest’organo è provvisto di muscoli che raggiungono il massimo dello sviluppo in alcuni uccelli, quali i passeriformi (tra cui il canarino) e gli psittaciformi (i pappagalli). Per questo motivo questi uccelli hanno delle capacità di vocalizzazione superiore agli altri. Ma il saper parlare dipende, oltre che dalla capacità della specie, anche dall’essere attirato e incuriosito dai suoni e dai rumori delle persone.
LA GABBIA
Le dimensioni minime consigliate per la gabbia di un merlo indiano dovrebbero essere di almeno 80x80x80 cm, in modo da permettergli di saltare da un posatoio all’altro, dandogli così la possibilità di fare un minimo di esercizio. Una voliera sarebbe la scelta ideale. La gabbia va posizionata in una stanza della casa grande, luminosa, calda e frequentata dalla famiglia, in modo tale che il merlo non si senta mai solo. Alcune gabbie per merli indiani sono munite di pareti su tre lati, in modo da evitare che le abbondanti deiezioni di questi uccelli imbrattino la zona circostante la gabbia. I posatoi migliori sarebbero dei rami naturali, di diametro variabile dai 2 ai 4 cm, in modo da permettere al merlo di fare un costante esercizio anche con le zampe. Oltre al beverino o la vaschetta per l’acqua da bere, bisognerebbe mettere all’interno della gabbia una vaschetta larga e piatta, riempita d’acqua, per consentire al merlo indiano di fare il bagno. Se messa sul fondo della gabbia non dovrebbe essere sistemata proprio sotto i posatoi o le mangiatoie, per evitare di sporcare l’acqua. La vaschetta per il bagno può essere messa in tutte le stagioni dell’anno, non solo durante la stagione calda.
LA PULIZIA DELLA GABBIA
I merli indiani producono una quantità davvero notevole di deiezioni, che sono anche morbide e ricche d’acqua. Ciò comporta, se non rimosse frequentemente, una formazione abbastanza rapida di funghi, muffe e batteri, ponendo a rischio la salute dell’animale; oltre ad aumentare il cattivo odore dall’ambiente. Per questo motivo sarebbe bene pulire giornalmente la gabbia, rimuovendo le feci, e dando una pulita alle sbarre e al fondo gabbia. Settimanalmente va comunque fatta una pulizia più accurata del fondo, delle mangiatoie e dei posatoi, lavandoli e disinfettandoli, utilizzando per esempio la candeggina, e sciacquandoli poi abbondantemente. Per facilitare la pulizia della gabbia si può stendere sul fondo una lettiera, che può essere la sabbia specifica per ornitologia, oppure una lettiera più assorbente, come i granuli di tutolo di mais. Si riesce a ridurre un po’ l’effetto delle feci liquide somministrando al merlo indiano del carbone vegetale, che tende a compattarle. Per questo motivo alcuni mangimi in pellet per questo animale sono ricoperti di carbone vegetale.
UN MERLO INDIANO COME PET
Il merlo indiano è un buon uccello da compagnia, anche se non ha le stesse capacità di relazione con l’uomo che hanno invece i pappagalli. Molto abile a imitare i suoni e la voce umana, e con una vivace personalità, è bene scegliere un merlo indiano solo se gli si può prestare delle attenzioni durante la giornata, altrimenti sarebbe meglio prenderne una coppia.
LONGEVITÀ
I merli indiani in natura vivono circa 10 anni, mentre in cattività, se ben tenuto, vivono il doppio del tempo.