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TARTARUGHE DI TERRA CONSIGLI E CURIOSITà
La maggior parete delle tartarughe di terra è erbivora, cioè si alimenta di piante e fiori di vario genere.
Quindi un mangime per tartarughe di terra dovrà essere costituito essenzialmente da verdure varie. A integrazione del mangime sarà bene somministrare delle verdure a foglia, quali lattuga, radicchio, cicoria, cavolo, e delle erbe di campo, come tarassaco e trifoglio.
Poiché alcune piante non sono adatte alle tartarughe, perché son tossiche o irritanti, meglio informarsi sulle loro caratteristiche prima di offrirle alle tartarughe.
Di tanto in tanto si può dare qualche carota, dei broccoli, zucchine o della frutta, ma in piccole quantità, soprattutto la frutta, poiché è troppo calorica per le tartarughe e può causare seri rischi alla salute non essendo il loro organismo abituato a questi alimenti. Sono da bandire farinacei di ogni genere.
Per le tartarughe di terra onnivore, all’alimentazione vegetariana è necessario aggiungere in bassa percentuale, a seconda delle specie, alimenti di origine animale, come pezzetti di carne, larve, grilli.
Poiché le tartarughe necessitano di un buon apporto di calcio, se la dieta non è troppo varia, è bene integrarla con del calcio, ad esempio somministrando ogni tanto un osso di seppia (quello usato per gli uccelli) intero o grattugiato sul cibo.
Dato che l’alimentazione è formata in gran parte da vegetali freschi, e quindi ricchi d’acqua, le tartarughe non hanno molte esigenze di bere, ma è importante fornire comunque dell’acqua, che andrà quotidianamente sostituita.
HABITAT
Se il clima lo consente, il mantenimento all’aperto, in giardino, è sicuramente la sistemazione ideale per le tartarughe. Quando ciò non è possibile allora bisognerà allestire un terrario in casa o allestire a terrario un balcone esposto al sole. Poiché le tartarughe sono rettili, cioè animali a sangue freddo, privi di un sistema di riscaldamento/raffreddamento corporeo come il nostro, devono usare il sole per riscaldarsi, l’ombra o l’acqua per rinfrescarsi. Pertanto l’esposizione troppo prolungata al calore può essere mortale; come pure mortale è il freddo eccessivo. Durante i mesi estivi si espongono al sole durante le ore meno calde, mentre cercano l’ombra quando fa troppo caldo. D’inverno per ripararsi dal freddo vanno in letargo, interrandosi per alcuni mesi.
IN GIARDINO
Le tartarughe tenute in giardino hanno più spazio di quelle tenute in un terrario, riescono a fare più esercizio fisico, scelgono se riscaldarsi al sole o rinfrescarsi all’ombra di qualche pianta o cespuglio. Lo spazio da mettere a loro disposizione dovrebbe essere di almeno 3 metri quadrati per soggetto adulto. Ovviamente maggiore è lo spazio a loro disposizione, migliori saranno le condizioni di vita dell’animale. È importante che il giardino, o la parte di giardino dedicato alla tartaruga, sia ben recintato, con rete metallica interrata profondamente o con muretti, perché le tartarughe sono capaci di scavare anche per 30-50 cm e fuggire. Oltre ad essere delle ottime scavatrici, sono pure delle abili arrampicatrici. Pertanto la recinzione dovrà essere alta almeno il doppio della lunghezza della tartaruga, e senza appigli per l’arrampicata. A tale scopo è utile che ci sia una superfice liscia alla base di almeno 20 cm, per evitare che la tartaruga, tentando di arrampicarsi, cada facendosi male o rimanga a zampe all’aria , rischiando di disidratarsi rapidamente. La zona di giardino a disposizione della tartarughe deve essere scelta e sistemata in modo che non si allaghi durante le piogge.
TERRARIO
In mancanza del giardino si può ricorrere ad un terrario. È comunque necessario il terrario per le specie tropicali durante la stagione fredda, per i soggetti malati, per gli individui molto giovani. Nella scelta della grandezza del terrario bisogna tener conto delle dimensioni che le tartarughe avranno da adulte (anche 25 cm). Pertanto se da neonate un piccolo terrario può essere adatto, da adulte hanno bisogno di un terrario ben più ampio (almeno un metro per un metro), dove muoversi liberamente. Posto in una stanza luminosa e temperata, il terrario deve avere una zona più calda ed una più fredda. Il modo più semplice per ottenere questa differenza di temperatura è quello di posizionare una lampada a calore in un angolo, in modo che i raggi scaldino maggiormente la zona circostante, mente saranno più deboli nell’altra estremità del terrario. La lampada va posta ad una opportuna altezza, in modo da non scottare gli animali, e collegata ad un timer per regolarne l’accensione per circa 8-10 ore al giorno. Nella zona vicino alla lampada ci dovranno essere circa 30° C; mentre nella zona lontana 22-23° C. Le tartarughe hanno bisogno dei raggi solari per sintetizzare la vitamina D3, necessaria per assimilare il calcio assunto dalla dieta, in modo da sviluppare un carapace forte. Per questo motivo è indispensabile mettere sul terrario tenuto in casa anche una apposita lampada a raggi ultravioletti. Il fondo del terrario va ricoperto a seconda dell’origine della tartaruga, usando della terra mista a sabbia soffice, ciottoli, granuli di tutolo di mais o corteccia. Per migliorare l’aspetto del terrario si possono usare sassi di media grandezza o pietre.
CASETTA RIFUGIO
È bene mettere a disposizione della tartaruga una casetta dove rifugiarsi, e qualora sia tenuta in giardino, dove ripararsi dal troppo caldo o dalla pioggia. Se all’interno di uno stesso recinto vi sono più esemplari, è preferibile costruire diversi ripari. Alcune specie di tartarughe gradiscono la presenza di paglia o foglie secche nei rifugi. Per le tartarughe tenute in giardino, una casetta ideale può essere fatta utilizzando dei mattoni di cotto o vasi di cotto tagliati a metà ( il cotto è un materiale termicamente isolante) e va posizionata leggermente rialzata per evitare allagamenti.
VASCHETTA PER L’ACQUA
La vaschetta per l’acqua deve essere abbastanza ampia e profonda in modo da permettere alla tartaruga, oltre che di bere, anche di entrarci e uscirci facilmente, per rinfrescarsi o farsi il bagno. Per favorire l’accesso all’acqua si potrebbe aggiungere una rampa che possa essere impiegata per entrare e uscire. Il livello dell’acqua non deve superare il mento della tartaruga, altrimenti correrebbe il rischio di affogare. L’acqua va cambiata giornalmente.
IL LETARGO
Le tartarughe che allo stato selvatico vanno in letargo nel periodo invernale, lo devono fare anche quando sono tenute come animali da compagnia. Questo perché il letargo è un momento salutare dell’anno. Le tartarughe che non sono sottoposte al letargo - cosa che può succedere a quelle tenute in ambiente riscaldato - invecchiano prima, potrebbero diventare sterili, avere problemi di ipertiroidismo. È comunque bene non mandare in letargo i soggetti che hanno meno di tre anni di vita (in natura si hanno delle perdite con i soggetti molto giovani) o quelli che hanno problemi di salute. Il letargo andrebbe indotto indicativamente da ottobre a marzo di ogni anno. Nelle regioni meridionali può ridursi a due mesi. Per le tartarughe tenute in giardino ci deve essere una zona con terreno morbido ed esposto al sole, meglio se in prossimità di un muro, così da rendere più sicuro il loro letargo. Si potrebbe mettere a disposizione della paglia o delle foglie secche, dove la tartaruga si ripara ai primi freddi, e poi, man mano che la temperatura scende, s’interrerà sempre più profondamente. A interramento avvenuto, l’animale potrà essere ricoperto di altre foglie per mantenere la temperatura più costante, evitando così sbalzi termici. Le tartarughe tenute in terrario vanno messe in una cassetta di legno e ricoperte di foglie secche e fieno. A questo punto l’animale può essere trasportato in una stanza buia fresca ed asciutta, al riparo da insetti e roditori e non deve essere disturbato per tutto il periodo invernale. Mentre per gli animali che stanno in giardino non si può avere il controllo delle condizioni di umidità e temperatura, per quelli chiusi in casa queste condizioni sono di vitale importanza e vanno monitorate e gestite. La temperatura deve essere sufficientemente bassa da tenere l’animale completamente addormentato, per non rischiare che, restando in “dormiveglia”, consumi tutte le sue riserve energetiche e muoia. Ma abbastanza alta da non causare congelamenti e danni cerebrali da freddo irreversibili. Si ritengono corrette temperature minime di 5° C e massime di 12° C. I soggetti tenuti in casa devono essere fatti digiunare per 7-10 giorni prima di abbassare la temperatura, in modo da svuotare il tubo gastro-enterico ed evitare così pericolose fermentazioni del materiale digerente nell’intestino. I soggetti che vivono all’aperto e svolgono in giardino il letargo smettono naturalmente di mangiare 1-2 settimane prima di interrarsi. Si consiglia comunque di evitare di somministrare cibo o di sforzare gli animali a mangiare quando le temperature iniziano ad abbassarsi e si prevede l’imminente letargo. Quando le tartarughe si sveglieranno dal lungo sonno impiegheranno parecchi giorni per ritornare in piena forma. Alcune tartarughe, come la testuggine di Horsfield, possono prendersi anche un “letargo” estivo (detto propriamente estivazione) nascondendosi sotto il terreno quando le temperature sono eccessivamente alte per loro.
LENTI COME UNA TARTARUGA?
Una tartaruga è molto più veloce di quanto si creda. In realtà, le tartarughe, soprattutto gli esemplari giovani, sono più veloci di quanto immaginiamo. Quindi il detto “lento come una tartaruga” sarebbe da cambiare.
LONGEVITÀ
La tartaruga è l’animale più longevo di tutti i vertebrati. Quelle terrestri vivono più a lungo di quelle acquatiche. Le specie più comuni tenute come animali da compagnia mediamente arrivano 50-60 anni.